Chiamati al mondo. Vite nascenti ed autodeterminazione procreativa. Atti del Convegno (Genova, 24 maggio 2013)
I test genetici, la fecondazione in vitro, le tecniche di diagnosi embrionaria e prenatale erodono i margini entro i quali i caratteri biologici delle generazioni a venire sono frutto di ''casualità" ed investono i cittadini del presente e la loro polis di una nuova responsabilità: addurre e riconoscere ragioni per accogliere o respingere sulle soglie della vita persone possibili. Nella concretezza dell'esperienza giudiziaria, in Italia ed all'estero, si pongono domande come queste: è lecito, una volta ottenuti in laboratorio embrioni umani, selezionarli al fine dì far nascere persone "sane"? E lecito anche farlo - come chiedono le associazioni britanniche di non udenti - per fare nascere figli che condividano le stesse disabilità dei genitori? Chi viene al mondo con gravi malattie o menomazioni può far valere in via risarcitoria un diritto a non nascere? Su tali temi si confrontano le opinioni e gli argomenti di giuristi, medici, filosofi. Contributi di: F. Bocchini, F.D. Busnelli, D. Carusi, M.P. Costantini, G. Cricenti, I. Fanlo Cortés, G. Ferrando, A. Forabosco, M. Gorgoni, A. Guglielmino, D. La Rocca, C.M. Mazzoni, U. Salanitro, A. Verde.
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