Digital evidence. I mezzi di ricerca della prova digitale nel procedimento penale e le garanzie dell'indagato
La presente opera si prefigge due compiti. Il primo è quello di offrire al lettore un'analisi della prova digitale e dell'articolato sistema di regole e procedure per la sua raccolta, interpretazione e conservazione. La casistica giurisprudenziale, non solo italiana, ha dimostrato come l'errata acquisizione o valutazione della prova digitale possa falsare l'esito di un procedimento e come il digital divide sofferto dalla maggior parte degli operatori del diritto (magistrati, avvocati e forze di polizia) possa squilibrare le risultanze processuali a favore della parte digitalmente più forte. Il secondo è quello di fornire alcuni spunti sui possibili effetti pregiudizievoli che un'indagine digitale condotta in modo invasivo (soprattutto ove siano adottate tecniche in grado di analizzare a distanza il contenuto dell'hard disk), potrebbe avere sul diritto di difesa riconosciuto all'indagato e all'imputato (ad esempio, il diritto al contraddittorio nella formazione della prova o il diritto di non rendere dichiarazioni autoincriminanti) e su alcuni diritti fondamentali dell'individuo (ad esempio il diritto alla riservatezza o il diritto alla segretezza della corrispondenza).
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