Diritto alla salute tra uniformità e differenziazione. Modelli di organizzazione sanitaria a confronto
La salute costituisce ormai da tempo un settore di indagine ampiamente esplorato da parte dei giuristi e degli economisti, in quanto la tutela di questo "classico" diritto sociale rappresenta una componente essenziale dello Stato moderno. La crisi economica, i deficit di bilancio dello Stato, delle Regioni e di molte Aziende sanitarie, da un lato, e la necessità di garantire una uguale tutela dei cittadini senza distinzioni derivanti dai luogo di residenza, dall'altro, rendono oggi il tema ancora più attuale. In questo volume il tema è stato affrontato partendo dall'indagine dei rapporti Stato/Regioni in merito alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni e cercando di comprendere nel contempo i limiti e gli oneri che ne derivano sull'autonomia regionale. Le soluzioni scelte nelle varie Regioni prevedono, a seconda del modello prescelto, un verso ruolo dei soggetti privati nell'organizzazione sanitaria: ciò consente di porre a confronto due soluzioni molto diverse, come quelle rappresentate dal modello lombardo e da quello toscano. Proprio il ruolo che deve essere affidato ai soggetti pubblici, ovvero a quelli privati nella gestione del Servizio sanitario regionale, costituisce un punto centrale per determinare le soluzioni che meglio possono rispondere ad una organizzazione efficiente e efficace nella sanità.
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