L'illecito nella circolazione stradale
La "strada" ha subito nel tempo un radicale mutamento ed oggi offre all'uomo moderno un habitat insidioso e persino drammatico, metafora ultima di malessere sociale. Numerosi interventi legislativi (da ultimo la I. 29.7.2010, n. 120) hanno modificato l'impianto del "codice della strada", ispirandosi a ragioni di tutela della sicurezza pubblica e dell'incolumità individuale, mostrando tuttavia anche i limiti della risposta emotiva e simbolica a problemi complessi. La figura dell'"illecito" costituisce l'angolazione normativa attraverso la quale è possibile leggere il percorso storico compiuto per riscrivere le regole sulla sicurezza nel settore stradale. Il testo si sofferma sui temi del "buon governo" stradale, delle ragioni delle riforme, delle implicazioni civilistiche ed amministrative, della comparazione con i prìncipi costituzionali e internazionali. Le principali fattispecie criminose (guida in stato di ebbrezza; in stato di alterazione da stupefacenti; omicidio e lesioni colposi; falso) sono analizzate nei profili sostanziali e processuali, che richiamano problematiche interpretative rilevanti. La riflessione permette di offrire un quadro riassuntivo degli istituti che regolano la circolazione stradale e di fornire criteri di orientamento per la soluzione dei problemi pratici che la normativa pone in questo momento storico.
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