La trilogia del sicario
Nissy, Adina e Olmo avevano dato una piccola scossa alla sua coscienza addormentata, ma lui non poteva permettersi il lusso di avere una coscienza. Forse un giorno l'avrebbe accettato, ma non era certo che fosse arrivato il momento. Quel giorno, probabilmente, avrebbe dovuto fare i conti con sé stesso e le proprie azioni. E allora avrebbe dovuto essere pronto, pronto a veder svanire la freddezza e l'assenza di rimorso con cui riusciva ancora a eliminare personaggi come Roji e Oria Zatopek. Non sarebbe più stato niente: non un assassino, e nemmeno l'uomo onesto e ingenuo che era stato un tempo. Sarebbe stato solo un'altra anima in pena, con molti delitti da scontare, e forse avrebbe passato il tempo ad annegare le proprie angosce in un bar, come il povero Stany. Ebbene, aveva già dato. Conosceva la sensazione, e non voleva provarla mai più. Doveva procedere con calma, fare un passo alla volta, e un giorno forse si sarebbe accettato per quello che era, senza rinnegare ciò che era stato. Un giorno, forse...