Le colpe dei padri
Wendy Hanniford era una giovane, attraente prostituta, trovata morta in un appartamento del Greenwich Village. Tutti gli indizi portano all'uomo con cui divideva l'appartamento, trovato in strada coperto del suo sangue; il giovane si toglie la vita in carcere dopo l'arresto, e il caso, per la polizia di New York, è chiuso. Ma il padre della ragazza vorrebbe riaprirlo, così si rivolge a Scudder. Il suo intento non è quello di inchiodare il presunto colpevole, ma di indagare sulla vita della figlia scomparsa, che ormai gli appare come un'estranea. Il detective si profila subito come un personaggio atipico: accetta l'incarico con riluttanza e porta avanti le indagini basandosi più su sensazioni empatiche che su un vero e proprio metodo, scoprendo più di quanto avrebbe immaginato, e finendo per cambiare per sempre le vite di molte persone. Scudder si addentra in un mondo fatto di religiosità ipocrita e crimini perversi per cui i figli devono morire per i più terribili e inconfessabili segreti dei loro genitori. Lo stile di Block è inconfondibile, ed è già quello che si ritroverà nei libri della maturità: apparentemente semplice, ma profondamente evocativo in ogni singola parola, e serrato e realistico nei memorabili dialoghi.
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