L'assassino che è in me
Lou Ford è il vicesceriffo di una piccola città del Texas. La cosa peggiore che si può dire di lui è che è un pò noioso, un pò troppo lento, a volte saccente. Ma nessuno immagina il suo 'male nascosto', quella malattia che lo ha quasi rovinato quando era giovane. E quel male è di nuovo sul punto di tornare in superficie, irrefrenabile e violento. Perché la vita non ha niente da dare agli uomini come Lou, se non brevi momenti di feroce energia sempre raggelati dall'oceano nero del destino. "Se il buon Dio ha commesso un errore, con noi esseri umani, è quello di farci desiderare di vivere anche quando abbiamo ben poche scuse per farlo..." Pubblicato originariamente nel 1952, "L'assassino che è in me" è stato incluso dalla prestigiosa 'Library of America' nel volume dedicato al noir americano degli anni Cinquanta, insieme a opere di Patricia Highsmith e di David Goodis, ed è considerato 'uno dei più travolgenti e coraggiosi romanzi noir mai scritti'. Narrato dal punto di vista di un personaggio in apparenza normale ma intimamente violento e sanguinario, il romanzo esplora l'inferno privato di uno psicopatico attraverso una narrazione audace e innovativa. Dopo averlo letto nel 1955, Stanley Kubrick assume Thompson come sceneggiatore, e con lui scriverà due film: "Rapina a mano armata" e, due anni più tardi, "Orizzonti di gloria". "L'assassino che è in me" è un testo centrale dell'opera di Jim Thompson, e il romanzo che ha sancito il culto noir dello scrittore americano.
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