Cronache di un fotografo impenitente. Un'autobiografia
Italo Zannier ripercorre la sua vita da “romantico dell’archeologia dell’immagine”, un’esistenza interamente dedicata alla fotografia e al suo significato più profondo. Dalle vacanze d’infanzia sui monti di Pradis di Sopra fino alla prestigiosa cattedra universitaria in Storia della Fotografia a Venezia e a Bologna, le memorie personali di Zannier si intrecciano con la magia e il fascino della camera oscura, dei fotolibri e delle mostre curate, attraverso una costellazione che richiama l’opera e il pensiero dei maestri della fotografia, da Nadar a Robert Capa, da Paul Strand a Walker Evans. Tra le pagine autobiografiche, a prendere forma è il racconto di un fotografo con lo sguardo sempre in movimento, capace di leggere il reale e di frequentare il passato attraverso aneddoti, ricordi personali e gli incontri con Dino Buzzati, Bruno Zevi, Camilla Cederna, Richard Avedon e un’intera generazione di artisti e pensatori del secondo Novecento. Una confessione intima e delicata, quella di Zannier, che ci conduce direttamente nel cuore pulsante dell’Immagine nel punto preciso in cui vita e arte sembrano divenire una sola cosa.