Il palazzo dei sogni
Il giovane Mark-Alem è membro di una delle più potenti famiglie dell’impero ottomano, i Qyprillinj, che, nella loro lunga storia, hanno dato allo stato importanti visir, ministri, politici e amministratori. Nonostante le radici della famiglia fossero in Albania, da secoli ormai i suoi membri vivono a Istanbul e per prestigio sono secondi solo al Sultano. Non tutto, però, era sempre andato bene, come erano soliti ricordarsi tra loro: “nella famiglia dei Qyprillinj gli uomini salivano alle più alte cariche possibili o cadevano in disgrazia; non c’erano vie di mezzo”. Spesso le disgrazie avevano come origine l’invidia che il sovrano provava perché alle loro gesta era stato addirittura dedicato un poema epico ancora cantato nei Balcani, un onore che nessun Sultano poteva vantare. Proprio per sfuggire a un destino in bilico tra gloria e tragedia, Mark Alem è stato indirizzato a una carriera diversa. Dovrà lavorare al Tabir Sarraj, il Palazzo dei Sogni, un’istituzione misteriosa e potente che, per ordine del Sultano, da secoli analizza e studia i sogni di tutti i sudditi dell’impero cercando di decifrarli, comprenderli e di utilizzarli per aiutare il governo. Al Tabir Serraj i funzionari hanno il compito di esplorare l’inconscio collettivo di un regno immenso e di passare al setaccio milioni di fantasie, allegorie ed enigmi notturni, costretti, quindi, a vivere a metà tra il mondo dei sogni e quello reale in una perenne sensazione di straniamento. Il potere del Tabir Serraj è grande, ma nella sua ombra si muovono forze oscure. Mark-Alem scoprirà ben presto che c’è chi è disposto a tutto pur di influenzare il sovrano e controllare l’impero.
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