Diario musicale
Una violinista straordinaria, protagonista della serie di successo La Compagnia del Cigno, si racconta in prima persona, un atto d'amore per la musica e per la sua capacità di cambiarci la vita.«La Scuola Civica, qualche anno prima di venire ammessa in Conservatorio. Piccola, ero venuta a prendere mia sorella con nostra madre. Un Maestro era entrato nella stanza e aveva appoggiato con cura sul pianoforte un violino rosso scuro, segnato in più punti. Lui e l'altro insegnante lo guardavano con devozione. Uno strumento francese vecchio più di due secoli. Un oggetto che guardavo con timore, simile a un fossile. I riccioli parevano ora la testa di un serpente, ora una lingua srotolata dalla gola di una creatura mostruosa, i piroli sembravano degli occhi ciechi. Poi il Maestro lo aveva imbracciato e aveva suonato due lunghe note. Il fossile sapeva cantare! Il suono ti apriva qualcosa nel petto, poco sotto il cuore. Mi chiedevo se fosse l'uomo capace di produrre quella meraviglia o il violino. Forse l'arco, che tracciava l'aria con quel gesto? Avrei compreso solo molti anni dopo. Lo strumento contiene il canto, le mani del musicista sanno liberarlo.» (Hildegard De Stefano)
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