L'affidamento dell'io

L'affidamento dell'io

La regressione della fede religiosa, anche al di là del problema di decifrazione della trascendenza alla quale si riferisce, di fatto sta minando la postura dell'affidamento relazionale, che è il cuore di ogni ragione degli affetti di cui viviamo. L'effetto antropologico e sociale della erosione del pensiero fiduciale apre una lacerazione nella ragione condivisa, moltiplicando effetti di scissione difensiva e di conflittualità isterica. La postura auto-referenziale dell'io si rivolge ora anche contro i vincoli – etici, politici, giuridici – che la modernità concepiva come presidio razionale dell'identità. Il monoteismo sovrano del Sé sostituisce l'assolutismo metafisico dell'Altro. In questo modo, è respinta ogni verità della rivelazione: ma anche compromessa ogni giustizia della relazione. L'effetto di autismo che ne deriva è decisamente avvertito. Il focus della ricerca di questo libro è proprio la critica della deformazione autoritaria della fede e la riabilitazione della verità antropologica dell'affidamento. Nella cornice dell'evento fondatore, la fede che “fa credito” a Gesù, si commuove per l'inedita “reciprocità fiduciale” fra Dio e l'umano, che Egli attesta. Il vangelo è un appello radicale contro la deformazione sovranista di Dio e contro l'autoreferenzialità illusoria dell'io.
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