In difesa del segreto
È proprio vero che tutto deve essere mostrato, detto, visto? Che dobbiamo vivere costantemente in vetrina? È proprio vero che la trasparenza è la condizione della verità e il segreto ne è il nemico? È lo spirito del nostro tempo, l'imperativo assegnatoci dalle tecnologie dell'iperconnessione e dalla pressione del Super-Io sociale. Ma noi non siamo così. E questo non è un destino. C'è in ognuno di noi un'interiorità inviolabile, chiusa nelle segrete di noi stessi. Un giardino segreto che è il nostro luogo di possibile rinascita e di libertà. Su questo segreto costituente si posa lo sguardo di Anne Dufourmantelle, poetico nel toccare le corde delle nostre esperienze più intime, acuminato nel disvelare i meccanismi sociali e politici che cercano di scardinarlo o negarlo, preciso nel ricostruirne la storia attraverso l'arte, la letteratura, la filosofia, la psicanalisi, fino a riportarci al cuore fondamentale del segreto. Che non solo trauma da far emergere per guarire, non è un codice da decifrare o un firewall da penetrare, ma un'entità dinamica e potente, che può rivelarsi traccia sepolta di un'antica felicità, che va di pari passo con la verità, mai esposta ma sempre velata e da svelare. Che è radice di ogni cambiamento e metamorfosi: nel passaggio dalla crisalide alla farfalla, come nell'ingresso nell'età adulta o nella creazione di un'opera d'arte. Che è prossimo al mistero, promessa annunciata nelle parole dei profeti. Torniamo a coltivare il nostro giardino segreto, ci dice Dufourmantelle, per crescere e vivere nella libertà interiore, ma aperti anche al suo svelamento e in ascolto del giardino altrui. È qui che il segreto custodito può a sua volta svelarsi come custode del nostro intimo più profondo, forma di ospitalità che apre all'intelligenza del mondo e della vita.