Dove abita la luce? Figure in cammino sulla strada della Parola
Una lettura vertiginosa del testo biblico, che ce lo svela come una straordinaria scuola di umanità, un viaggio nel cuore dell'essere umano nel suo dialogo con Dio. «Può la teologia tornare a vestire i panni di «scienza interpretativa del mondo»? Teresa Bartolomei, docente all’Università Cattolica di Lisbona, rilegge il racconto biblico come «manuale di istruzioni» per un nuovo patto fra l’uomo e il mondo. Il cantiere, dice, è già aperto» - Corriere della Sera «La tesi sostenuta da Teresa Bartolomei, è che la vicenda del diluvio non giustifica in nessun modo l’immagine di un Dio sadico e vendicativo. Piuttosto è la violenza degli uomini a fornire una profetica versione di quella «devastazione antropica dell’ecosistema» denunciata da più parti come il problema più urgente del nostro tempo» - Robinson Una fedele lettrice della Bibbia ne incontra due figure tra le più note, Noè e Giuda: il risultato è un libro che ci conduce a riscoprire quanto abbiano da dirci ancora i due popolarissimi personaggi della Scrittura. La storia di Noè, di grande potenza immaginifica con quell'arca carica di animali sballottata dalla furia del diluvio, rivela tutta la sua realistica urgenza in questo nostro tempo in cui la grande potenza tecnologica mette l'uomo in condizione, come mai prima, di distruggere la terra. E il tradimento di Giuda, da parte sua, ci interroga sulla perdizione massima - tradire un amico, tradire Dio - e sulla sua terribile soluzione. Pur nella diversità di contesto narrativo, queste storie ci sembrano parlare entrambe di un destino di colpa e di tragica maledizione, di un collasso della speranza. E invece Teresa Bartolomei fa dei due protagonisti delle 'figure in cammino' verso la luce della Parola, capovolgendo la loro sorte e convertendo il nostro sguardo. La teologia della maledizione del diluvio viene confutata - Dio non punisce - e rovesciata nella teologia dell'ecocidio, vera e propria teologia della seconda creazione. L'uomo ha distrutto il suo ambiente, la casa che gli era stata donata, ma Dio gli propone una nuova forma di convivenza, che passa dal coinvolgimento attivo dell'uomo. Davanti alla minaccia di un ecocidio fatto di alterazioni climatiche, consumo dissennato delle risorse naturali, riduzione della diversità biologica, Dio propone a Noè e a tutti noi di salvare la vita del pianeta costruendo nuovi habitat, nuove arche, nuovi modelli di vita individuale e collettiva. Allo stesso modo, Giuda ci viene restituito come 'figura' - cioè come luogo teologico di rivelazione - di ogni uomo che consegna Dio scambiandolo per una manciata d'argento, di godimento, di vanità, di dominio. Figura della condizione umana prima di essere redenta da quell'unico uomo che non tradisce, che non consegnerà mai Dio al male, ma che si lascia anzi consegnare al suo posto: Gesù Cristo.
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