Tra Archein e Prattein. Agire libero e fondazione politica nel pensiero di Hannah Arendt

Tra Archein e Prattein. Agire libero e fondazione politica nel pensiero di Hannah Arendt

"Non c'è virtù senza fortuna, né fortuna senza virtù", scriveva Machiavelli. Non c'è archein senza prattein, né prattein senza archein, sembra aggiungere Hannah Arendt. Come a dire che l'evento della libertà, l'atto compiuto per iniziativa personale, sorge all'interno di un contesto plurale di relazioni umane, che ne suscita l'inaspettato erompere e ne ospita la storia, per poi risultarne anch'esso modificato. Il dinamismo dell'agire libero esige uno spazio storico-politico, ove trovare non solo un limite protettivo, ma soprattutto un terreno in cui radicarsi e da cui trarre la propria energia. Facendo eco a Montesquieu, Arendt ha chiamato 'principio' l'elemento capace di muovere all'azione, e lo ha tratteggiato come l'oggetto di un amore appassionato e profondo, coltivato nella memoria delle esperienze vissute, quasi ponte sulla lacuna tra passato e futuro, tra non più e non ancora. E se l'amore è rivolto alla libertà, esso non spinge a ripetere il passato, bensì soltanto a ricordarlo: l'amore per la libertà non fa che ripresentare costantemente la promessa insita in ogni inizio, sia quest'ultimo un puerche nasce o una polis che sorge, perché fra nascita umana e fondazione della comunità sussiste un'affinità capace di raccordare antropologia e pensiero politico. Qui sta il tesoro della rivoluzione americana, in cui l'intraprendenza dei padri insiste su un'esperienza viva di felicità praticata e diffusa...
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Imparo a calcolare. Moltiplicazione
Imparo a calcolare. Moltiplicazione

Cécile Marbehant, F. Novajra
Casa sicura
Casa sicura

Adalberto Biasiotti