Il vero e il falso dei poeti. Tasso, Tesauro, Pallavicino, Muratori
Fra tardo Cinquecento e primo Settecento la discussione intorno alla verità o falsità della poesia rispecchia gli sforzi con i quali la res literaria va precisando il proprio campo di indagine a confronto con il sapere speculativo e scientifico e in rapporto con le altre forme d'arte. Attraverso quel dibattito - ricostruito qui agli scritti di quattro protagonisti - la poesia diede forma alla definizione di se stessa e dei propri strumenti, la letteratura organizzò le sue di fese ed oppugnò la tendenza, risorgente ad ogni svolta della cultura, a considerare le sue operazioni teoreticamente inerti e irrilevanti sul piano della vita civile.
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