Etica e narrazione. Il contributo del narrativismo contemporaneo
L'utilità di un approccio narrativo alle problematiche etiche è evidenziata da più parti e in più ambiti del dibattito contemporaneo, benché non sempre in maniera univoca, a motivo dell'ambiguità semantica che il richiamo alla narrazione può assumere. Nel precedente Azione e narrazione. Percorsi del narrativismo contemporaneo (2008), Francesca Cattaneo, indagando le origini del narrativismo in filosofia della storia, considerava la narrazione in quanto categoria epistemologica e ne registrava il transito dall'ambito epistemologico a quello pratico, sulla scorta del nesso tra narrazione e azione umana. Con quest'opera l'autrice accede a un secondo livello di approfondimento del nesso tra narrazione e azione, in cui tematizza il ruolo della narrazione in quanto categoria pratica e il suo transito dall'ambito pratico a quello specificamente pratico-etico, con particolare riferimento alle proposte di Alasdair Maclntyre, Iris Murdoch, David Carr, Charles Taylor e Paul Ricoeur. Dal loro confronto emerge un profilo teorico dell'etica narrativa, di cui è vagliato il contributo a una fondazione antropologica della norma etica. Tra le risorse dell'approccio narrativo si segnalano l'esplorazione della soglia tra antropologia ed etica e l'approfondimento del nesso tra universale etico e storie di vita particolari; quale limite di tale approccio, invece, si riconosce la non-autosufficienza della narrazione ai fini della fondazione etica.
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