Lettere. 4.(1778-1782)
"Il principio a cui si possono ricondurre tutte le espressioni di Hamann è questo: "Tutto ciò che l'uomo intraprende, sia con l'azione che con la parola o altrimenti, deve scaturire dall'unione di tutte le sue facoltà : tutto ciò che è staccato è da ripudiare". Splendida massima! difficile però da seguire. Può senz'altro valere per l'arte e per la vita; ma per ogni comunicazione per mezzo di una parola che non sia esplicitamente poetica ci si trova in grande difficoltà , perché la parola deve sciogliersi, singolarizzarsi, se vuole dire e significare qualcosa. Quando parla l'uomo deve momentaneamente diventare unilaterale: senza separazione non si dà né comunicazione né dottrina. Ma dal momento che si era rifiutato una volta per tutte a questa divisione e in quella stessa unità in cui sentiva immaginava pensava volle pure parlare e pretese lo stesso anche dagli altri, Hamann venne a trovarsi in contrasto col suo proprio stile e con tutto ciò che gli altri potevano produrre. Per operare l'impossibile si afferra a tutti gli elementi: le intuizioni più profonde dove la Natura si coniuga nel segreto con lo Spirito, illuminanti lampi dell'intelligenza irradiantisi da un siffatto incontro, significanti immagini aleggianti in quelle regioni, impetuose sentenze di scrittori profani e sacri e ancora tutto ciò che si può infilarci di umoristico: tutto confluisce a configurare la interezza mirabile del suo stile, delle sue comunicazioni.
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