L'abitato, la necropoli, il monastero. Evoluzione di un comparto del suburbio milanese alla luce degli scavi nei cortili dell'Università Cattolica
Il volume intende offrire una sintetica visione dell'evoluzione di una porzione del suburbio sud-occidentale di Milano alla luce dei risultati offerti dalle indagini archeologiche condotte nei cortili dell'Università Cattolica fra il 1986 e il 2004. L'esplorazione dell'area, posta a breve distanza dalle mura della città romana, là dove sorgerà la basilica ambrosiana e che solo nel XII secolo sarà compresa nell'ampliato circuito fortificato cittadino, ha fornito una ricca serie di informazioni e di reperti, che spaziano dal I secolo a.C. all'età moderna e contemporanea e che hanno permesso di integrare il quadro - assai parziale - delle conoscenze storiche disponibili prima delle indagini. Le fasi di occupazione più antiche (seconda metà del I secolo a.C.), sono connotate da attività agricole a cui succedono edifici più volte trasformati e abbandonati verso la metà del II secolo d.C. Dal III secolo una vasta necropoli si impianta nell'area e resta in funzione almeno fino alla metà del V secolo; in seguito lo spazio sembra restare per lo più incolto sino alla installazione, alla fine dell'VIII secolo, del monastero santambrosiano, che dovette determinare un sensibile cambiamento nel paesaggio e nell'utilizzo del suolo. Con le ristrutturazioni del complesso monastico attuate su progetto del Bramante l'area acquistò infine la ben definita articolazione architettonica che tuttora connota questo settore della città.
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