Arte in Italia 1945-1960
La nuova edizione di questo volume risponde al tuttora attuale desiderio di conoscenza di una congiuntura delle arti figurative in Italia quanto mai ricca, e di rilevanza nodale, per le stesse sue connessioni con l'eccezionale contesto epocale, politico, sociale, economico, e quindi anche culturale, del nostro Paese all'indomani della caduta del fascismo, della conclusione del secondo conflitto mondiale, e della conseguente riapertura delle frontiere. Dalla metà degli anni Quaranta a quella dei Cinquanta, pittura e scultura, e con esse la critica e la storiografia, si liberarono del peso di mitologie metastoriche e dell'angustia di orizzonti nazionalistici, in ricerche ed esperienze inedite, individuali e di gruppo. Un'équipe di specialisti (in gran parte accomunati dal rapporto con l'Istituto di Storia dell'Arte dell'Università Cattolica di Milano e Brescia, ma in collaborazione con altri di differente estrazione) ha ripercorso quelle vicende spingendosi sino alle più radicali innovazioni attuatesi attorno al 1960, quando anche in Italia si registrò una svolta sostanziale, con la ridiscussione degli stessi statuti abituali dei linguaggi dell'arte. A corredo e fondamento dei testi storico-critici vengono inoltre riproposti dichiarazioni, manifesti, scritti e documenti di varia natura. Ne risulta un quadro sintetico, ma largamente comprensivo, di quanto, nelle differenti e talora opposte direzioni, si verificò in quei decenni in Italia nelle arti visive.
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