Anulus sui effigii. Identità e rapresentazione negli anelli-sigillo lombardi
La pubblicazione del volume "I Signori degli Anelli", un aggiornamento sugli anelli-sigillo longobardi in memoria di Otto von Hessen e Wilhelm Kurze, a cura di Silvia Lusuardi Siena (Vita e Pensiero, Milano 2004), facendo il punto sullo stato dei rinvenimenti a quasi trent'anni dalla scoperta delle celebri tombe di Trezzo sull'Adda, ha riacceso il dibattito - a lungo sospeso - sul significato di questi simboli di potere all'interno della società longobarda del VII secolo. Le discussioni che sono scaturite tra storici e archeologi in occasione della presentazione del volume (Trezzo sull'Adda, gennaio 2004) hanno sollecitato un nuovo incontro (Milano, Università Cattolica, 29 aprile 2004), allargato anche a interlocutori di differenti ambiti disciplinari, i cui interventi sono raccolti in questo volume. Le domande di fondo considerati la persistente, estrema rarità dei sigilli aurei e il valore polisemico degli stessi, riguardano l'identità del detentore dell'anello nel quadro politico del regno longobardo; il significato dell'immagine frontale raffigurata sulla piastra (ritratto o icona del potere); la funzione pratica del sigillo e l'ambito di competenza (pubblico, privato); la fascia sociale di appartenenza dei portatori di anelli-sigillo aurei nominativi in decenni decisivi per la strutturazione organizzativa gerarchica della monarchia longobarda chiamata a governare, per la prima volta nella sua storia, una realtà politica, economica e culturale tra le più complesse e stratificate dell'Occidente mediterraneo.
Momentaneamente non ordinabile