Medicina, valori e interessi (dichiarati e nascosti)
Di medicina oggi si parla e si scrive molto. Gli scandali della malasanità e gli avveniristici traguardi della ricerca scientifica, il fascino delle medicine alternative e i misteri delle biotecnologie, le opinioni di esperti, scienziati, medici e guaritori si avvicendano sulle pagine dei quotidiani e nei palinsesti televisivi. Nell'immaginario comune l'esperienza personale, la 'leggenda', il tam tam dei media finiscono per delineare un quadro che della medicina spesso coglie solo gli aspetti esteriori, quelli che immediatamente colpiscono e, semplificando, portano a esaltarla o a demonizzarla secondo le circostanze. Per lo più si trascura che, al di là delle mitologie, l'esercizio della professione medica è pratica umana e umani sono i suoi protagonisti: come tali essi partecipano di quotidiani vizi e virtù, si animano di passioni e nobili intenti, ma anche, inevitabilmente, di interessi più concreti e prosaici, meno apertamente dichiarati e tuttavia niente affatto trascurabili. Quale è dunque il vero volto della medicina, al di là delle sue molte maschere? Siamo di fronte a una scienza fredda e neutrale che illude con false speranze, a un cinico mercato della sofferenza? Al "più grande beneficio per l'umanità", come qualcuno afferma rassicurante? Oppure a un teatro complesso e variegato in cui convivono intrecci, scenari, personaggi e comparse multiformi e talora contrastanti? Di questo affollato palcoscenico Cesare Catananti offre una panoramica da dietro le quinte, con l'occhio di chi bene ne conosce le finzioni e gli orpelli, ma anche le potenzialità e i valori. Ci propone un viaggio dal di dentro nel 'pianeta-medicina', colto nei suoi aspetti più rilevanti (il rapporto medico-paziente, il ruolo delle industrie farmaceutiche e della ricerca scientifica, le medicine alternative, il potere dell'informazione, i conflitti di interesse, le esasperazioni del 'modello americano') con un approccio diretto e puntuale, un'analisi brillante e disincantata, capace di guardare con giusto realismo senza per questo abdicare all'istanza etica. Su di essa infatti, in ultima analisi, la medicina configura il proprio volto autentico, quello della solidarietà di chi si fa prossimo all'umanità sofferente e frantumata del malato, e alle sirene dell'onnipotenza oppone ogni giorno la sapiente ironia dell'antico proverbio: "medico cura te stesso".
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