Chi vivrà? Salute, economia, scelte sociali
"Chi vivrà?", si chiede Victor Fuchs in questo libro che è ormai un classico dell¿economia sanitaria e affronta una delle questioni sociali e politiche oggi più urgenti nel mondo occidentale: coniugare, nel campo della medicina, le istanze dell¿efficienza e quelle dell¿equità. L¿autore sviluppa l¿analisi a partire dalla società nord-americana, ma le sue conclusioni sul rapporto tra salute e fattori socio-economici si applicano anche alla nostra, europea e italiana in specie, che attraversa attualmente una fase di ripensamento. La riflessione oscilla tra due poli: da un lato, il timore che il sistema sanitario pubblico costringa i cittadini in una sorta di 'zoo', dove protezione e tutela della salute sono garantiti, ma la spesa è incontrollata e il livello delle prestazioni tende ad abbassarsi; dall¿altro, il rischio che un¿organizzazione più libera del settore, dove le assicurazioni private svolgano un ruolo determinante, lo trasformi in una 'giungla', in balia delle regole del libero mercato. Se, infatti, un sistema sanitario pubblico controlla a fatica i costi che il progresso tecnologico, anche in campo medico, contribuisce a far crescere, una gestione manageriale della sanità razionalizza le risorse riducendo i servizi. A farne le spese sono in questo caso le fasce povere della popolazione che più difficilmente hanno accesso all¿assistenza. D¿altro canto, sebbene, grazie al rapido sviluppo della ricerca in campo farmaceutico, la medicina abbia contribuito a migliorare notevolmente la nostra salute, su di essa incidono oggi lo stile di vita e i comportamenti individuali (dal fumo delle sigarette al consumo degli alcolici, dall¿esercizio fisico alla dieta). Queste e altre questioni propone Fuchs a chi opera nel mondo della sanità, nella piena consapevolezza dei limiti dell¿economia. Infatti, alla radice di gran parte dei problemi aperti ci sono scelte di valore che riguardano chi siamo, come vogliamo vivere, che tipo di società vogliamo costruire. Di tali scelte non dovrebbe essere l¿economia a farsi carico. Piuttosto, esse sono di pertinenza della politica cui spetta il compito di governare i processi sociali.
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