Valore e piacere. Itinerari teoretici
La ricerca del piacere può rivestire una valenza di carattere morale? E il piacere può considerarsi a pieno titolo un valore? Ancor di più, può il valore morale prescindere dal valore del piacere, o non riceve proprio da quest'ultimo un motivo di compimento e di perfezione? Per rispondere a questi interrogativi il saggio di Antonio Lambertino ripercorre criticamente, con un'analisi comparativa, alcuni modelli antropologici tra i più significativi nella storia del pensiero (dai greci a San Tommaso d'Aquino, da Kant a Nietzsche e Freud, fino al pensiero contemporaneo), volti a tematizzare, in una visione teoretica organica e originale, il rapporto che intercorre tra valore e piacere. Alla tesi stoico-kantiana di una disarmonia radicale tra valore morale e valore della ricerca del piacere si contrappongono altre teorie, come quella aristotelico-tomistica e, più recentemente, il personalismo fenomenologico, secondo le quali la ricerca del piacere, anziché sminuire la promozione della persona, è quanto di più consono e connaturale ci sia per il soggetto morale. In tale prospettiva la ricerca intenzionale del piacere può rivestire un'autentica funzione etica, attua la radice più profonda dell'essere razionale ed è motivo di compimento dello stesso agire morale. Un'azione morale diventa perfetta a condizione di essere anche piacevole.
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