Leopardi e l'armeno

Leopardi e l'armeno

Le "Annotazioni" sulla Cronaca di Eusebio da Cesarea e sul De Providentia di Filone Alessandrino (due testi greci integralmente superstiti solo in antiche traduzioni armene), pur essendo concordemente considerate i migliori lavori filologici di Giacomo Leopardi, non sono mai state attentamente studiate e analiticamente vagliate. I lavori raccolti in questo volume si propongono di colmare la lacuna, avvertita soprattutto dagli studiosi degli scritti filologici leopardiani, e fanno risaltare l'acume di un Leopardi che, poco più che ventenne, pur ignaro di armeno, servendosi di traduzioni latine non sempre affidabili, ha saputo trarre da testi armeni un profitto che specialisti di armeno non sono riusciti a ricavare.
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