D'Annunzio e i suoi legionari. Il tenente Eugenio Maria Poletti e i rapporti fra Legionari e militari regolari durante l'impresa di Fiume
Il venti settembre ci fu una solenne cerimonia; sfilarono in piazza d'armi, presenziata da d'Annunzio, tutte le truppe armate. Fu una festa indimenticabile, tutta Fiume era imbandierata dal tricolore, la popolazione e specialmente le donne erano impazzite d'entusiasmo ed acclamavano d'Annunzio. "Si vuole ora proclamare la repubblica, per me dannoso antipatriottico e condannabile gesto. Non posso quindi, dopo quanto è accaduto in Novembre e in Dicembre e sta accadendo ora, far parte dei legionari, poiché non ho più alcuna fiducia nella tua persona." Fu così che potè verificarsi la spedizione del dodici settembre. Spedizione che si effettuò quasi completamente con quegli elementi che avevano vissuta la tormentosa vita di Fiume dal novembre del '18 al settembre del '19. Spedizione che senza dubbio, è da annoverarsi tra le più belle tra le spedizioni volontarie per le sue origini per la schiettezza, per la spontaneità, per la durezza dei sentimenti patriottici che la provocarono e la decisero.
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