Soggetti dell'analisi

Soggetti dell'analisi

“È troppo tardi per tornare indietro. Avendo letto le prime parole di questo libro sei già entrato nella inquietante esperienza di scoprire che stai diventando un soggetto che non hai mai incontrato prima, ma che nonostante tutto riconosci. [...] Un terzo soggetto viene creato nell’esperienza della lettura e questo non è riducibile né allo scrittore né al lettore. La creazione di un terzo soggetto è l’essenza dell’esperienza della lettura e, come verrà poi analizzato in questo volume, è anche il cuore dell’esperienza psicoanalitica”. Attraverso il brillante parallelismo tra l’esperienza della lettura e l’esperienza psicoanalitica, Ogden propone immediatamente al lettore una posizione di partecipazione attiva in quanto soggetto della relazione con l’autore. I ‘soggetti dell’analisi’ sono tra di loro in una relazione dialettica: attraverso il processo psicoanalitico, analista e analizzando si creano a vicenda quali soggetti e contemporaneamente generano un terzo soggetto: il ‘terzo analitico’. “Sebbene creato congiuntamente da analista e analizzando”, il terzo analitico “non è esperito in maniera uguale da analista e analizzando, poiché ciascuno rimane un soggetto separato in tensione dialettica con l’altro”, proprio come “il terzo che si crea nell’esperienza del leggere non riflette allo stesso modo il lettore e lo scrittore”, torna ancora a suggerire Ogden. L’autore dialoga con le illustri madri e i grandi padri della psicoanalisi, a sua volta dando vita, per così dire, a un ‘terzo pensiero’ che nasce dall’interazione feconda con loro. Partendo dalle basi del concetto freudiano di soggetto, analizza nei primi capitoli il modo in cui la concezione intersoggettiva del soggetto viene sviluppata nei lavori di Klein e di Winnicott, per poi passare all’illustrazione clinica del concetto di ‘terzo analitico’. Nella seconda parte del libro, Ogden rivisita il concetto kleiniano di ‘identificazione proiettiva’ come una forma specifica di ‘terzietà analitica’, introduce il concetto di ‘azione interpretativa’, analizza la matrice del transfert-controtransfert e si occupa del fenomeno dell’autismo psicologico. Conclude il testo un dialogo con Stephen Mitchell su diverse questioni di teoria e pratica psicoanalitica.
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