La continuità d'essere. Una psicologia positiva per l'Occidente

La continuità d'essere. Una psicologia positiva per l'Occidente

La psicoanalisi è stata, sebbene non solo, fondamentalmente una risposta clinica al disagio psichico. E anche oggi la sua natura sostanziale è rimasta legata alla richiesta di alleviamento della sofferenza psichica. Ciò che è meno riconosciuto, ma non meno vero, è che proprio il bisogno di risposta a un profondo e diffuso disagio spirituale ha dato origine a quella rigogliosa trasformazione della spiritualità occidentale che si è appoggiata, inizialmente, su forme religiose importate dall'Oriente, e tra esse soprattutto quel complesso di tradizioni che l'Occidente ha denominato 'buddhismo'. L'humus comune su cui son cresciute la domanda di psicoanalisi e quella di spiritualità è un diffuso stato di sofferenza insito nel vissuto dell'uomo moderno. Mark Epstein appartiene a quella nuova generazione di psicoterapeuti e psicoanalisti che hanno vissuto in prima persona questo doppio bisogno di ricerca personale come un'esperienza globale del proprio essere, e lo hanno integrato in una visione concreta del reale e in una pratica originale sia della psicoterapia sia della spiritualità. Non una teoria, ma uno psicoterapeuta buddhista che riconosce che un concetto come quello di 'continuità d'essere', introdotto nella psicoanalisi da Winnicott, ha un senso centrale in una prospettiva buddhista, per il semplice fatto che per lui non è solo un concetto, ma una vera esperienza vissuta.
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