La coscienza parla
Ramesh Balsekar per ventenni si è interessato all'Advaita Vedanta, la religione nata dalle antichissime dottrine tramandate nei Veda, nelle Upanishad e nella Bhagavad Gita, ha seguito maestri e si è impegnato in varie pratiche spirituali, ma solo l'incontro con Nisargadatta Maharaj si rivela decisivo per la sua ricerca. E, morendo, Nisargadatta gli affida il compito di insegnare, affinché la Coscienza possa parlare attraverso di lui, uno dei miliardi di 'organismi corpo-mente' in cui si è manifestata. Tutto ciò che c'è, è Coscienza. Il messaggio, ripetuto in queste pagine, è semplicissimo, eppure la comprensione intuitiva di queste poche parole è quel che segna la differenza tra il cercatore e il jnanin, tra chi desidera raggiungere l'illuminazione e chi può arrendersi totalmente a Ciò che E, al gioco (lila) dell'universo, avendo compreso che non esiste un 'io' che possa illuminarsi. Il pregio particolare di Ramesh Balsekar, e forse uno dei motivi per cui i suoi ascoltatori sono quasi tutti occidentali, è che non si adatta minimamente allo stereotipo del guru indiano. Non promette miracoli, non opera guarigioni, non concede poteri soprannaturali, non si propone come guida spirituale, ma la sua cultura, la sua vita lavorativa e la sua apertura mentale, unite allo straordinario impatto della sua presenza, lo rendono il ponte ideale tra l'Oriente e l'Occidente.
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