Ramana Maharshi e il sentiero dell'autoconoscenza
Sri Aurobindo riscopre sui testi sanscriti originali il vero spirito dei Veda. Nella Sintesi dello Yoga il volo della sua intuizione interiore mette in luce la sintesi o l'essenza universale di tutti i rami delle scuole e degli insegnamenti yoga, tentandone una grandiosa visione d'insieme che gli permette di ricondurre ad unità le sparse membra e le contraddittorie tendenze di questa augusta tradizione, in cui sembra riassumersi tutta la sapienza religiosa e filosofica dell'India. La Sintesi dello Yoga, sin da questo primo volume dedicato allo Yoga delle Opere, non ha niente in comune con volumi didattici del genere, ma svolge, con libero volo creativo, una elevatissima visione del mondo, prevalentemente sulla scorta della Gita, che parte dall'intuizione centrale di tutto il Vedanta indiano. Riconoscere Dio, il Brahman, la proiezione del Brahman in ogni momento, zona o parte dell'universo, e quindi tutto l'universo e ogni suo elemento e momento come Divino, sentire dunque la divina musica di questa presenza e identità di ogni creatura e parte dell'universo, spingendo alle ultime conseguenze logiche il pensiero teologico orientale e occidentale, questa fu sempre l'esaltante parola dell'Induismo nella sua forma yogica e vedantica, che nulla respinge ma ama tutte le forme di vita, fede e pensiero della natura e dell'uomo come momenti più o meno velati dell'Uno.
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