Ululare con i lupi. Conformismo e reverie
Questo libro è in sintonia con una posizione autorevolmente sostenuta nella psicoanalisi attuale, circa la necessità che l'analista si metta costantemente in discussione e accetti di coinvolgersi anche sul piano personale. Gaburri e Ambrosiano assumono l'esperienza del lutto come fondante i processi di separazione dai primi oggetti. La separazione ci mette di fronte al terrore della caducità, e il gruppo è lo spazio in cui si organizzano modi di elaborarla. Ma dal gruppo il soggetto deve poi emanciparsi, pur mantenendo una disponibilità a lasciarsi impregnare dalla cultura dominante. La funzione di reverie è qui intesa come un'apertura intermittente della mente al 'contagio' da parte dell'altro. Una carenza di reverie è alla base sia del conformismo come identificazione al gruppo (conformismo sociale), sia del conformismo in analisi (l'adesione acritica alle idee dei maestri o dell'istituzione psicoanalitica). Gli autori parlano poi di "ideologie-rifugio", nel momento in cui anche gli orientamenti più pregnanti (ambientalismo, femminismo, pacifismo) vengono assunti come 'tane' in cui trovare scampo dalla paura di sentire e di pensare. Ciò porta i singoli a "ululare con i lupi", secondo un'espressione di Freud, cioè a conformarsi, eludendo la propria specificità e il proprio progetto di individuazione. Il libro ha una Presentazione di Claudio Neri. La Postfazione è di Dina Vallino.