Le figure della perversione
Paradossalmente, da quando Freud ha dimostrato nei "Tre saggi sulla teoria sessuale" che il bambino è un "perverso polimorfo", e che la sessualità umana è in sostanza una perversione dell'istinto, la perversione propriamente detta è stata relativamente trascurata dai successivi studi psicoanalitici. In questo volume Khan ha affrontato la perversione in termini di relazione più che di pulsioni parziali, studiandola nelle sue figure concrete: feticismo, masochismo, pornografia. La sua tesi è che il pervertito pone un oggetto impersonale tra il proprio desiderio e il proprio complice: una fantasia stereotipa, un feticcio, un'immagine pornografica. Tutti e tre alienano il pervertito da sé stesso e dall'oggetto del suo desiderio.