La cultura della convivenza. Di cosa parliamo quando parliamo di politica
Quando due gruppi umani vengono in contatto tra loro, ognuno con la propria specificità, la nostra specie dimostra di poter esprimere grande aggressività, ma talvolta anche cooperazione. In tempi di crisi – come quello, acuto, che stiamo vivendo ora – tende a prevalere la prima, ma non è un destino ineluttabile. La domanda fondamentale da cui muove Gabriele Segre in questo libro è «Come possiamo convivere preservando le nostre identità?» Si tratta della domanda più genuinamente «politica» che si possa porre. Perché quando due società si trovano a fronteggiarsi – ed è fatale che in un mondo sovraffollato ciò avvenga spesso –, ognuna di loro sente che nel confronto con l'altra mette in gioco qualcosa di profondo e irrinunciabile: la propria «identità», fatta di lingua, religione, mitologia, aspirazioni, costumi e storia condivisa. Gli «altri» vengono allora percepiti come una minaccia; «loro» potranno essere accettati solo se diventeranno come «noi», cioè se smetteranno di essere sé stessi. Ma proprio qui sta il punto e la sfida della Convivenza: riuscire a cooperare pacificamente senza rinunciare, ciascuno, alle proprie plurime e mutevoli identità. Utopia? Non proprio, secondo Segre. Prefazione di Luciano Canfora.