Scienza e pensiero comune
Robert Oppenheimer è stato probabilmente il più noto e discusso scienziato della cosiddetta "nuova generazione". Il più noto, per essere stato il "padre della bomba atomica", alla cui altissima preparazione scientifica e tecnica fu affidata una delle più spettacolari e terribili realizzazioni della scienza moderna. Il più discusso, per le manifestazioni contraddittorie della sua personalità, che lo videro a volte assertore di una fredda morale tecnologica, a volte paladino di un nuovo umanesimo scientifico. Scienziato di indubbio valore, l'uomo era perfettamente consapevole delle orribili conseguenze che avrebbe provocato la costruzione della bomba atomica, e nel dopoguerra divenne un fiero sostenitore della messa al bando degli ordigni nucleari, interrogandosi a lungo, e con rara intensità, sulla possibilità che la scienza potesse essere guidata da principi etici. Frutto di un ciclo di conferenze che Oppenheimer tenne in Inghilterra nel 1953, Scienza e pensiero comune affronta in modo semplice il legame esistente tra lo scienziato e il profano, nell'intento di conciliare le esperienze fondamentali della scienza con il senso comune. Per mezzo di facili esempi fisici Oppenheimer riesce a fornire al lettore tutti i concetti necessari per capire il profondo rivolgimento avvenuto nel passaggio dalla fisica classica alla teoria atomica. L'orientamento non dogmatico di questo libro rappresenta perfettamente l'atteggiamento dell'uomo che ha imparato la lezione di Hiroshima...