Scordatevi di essere vivi

Scordatevi di essere vivi

L'odissea vissuta da un avvocato antifascista travolto dal turbine della Storia. Il dramma dell'internamento nelle carceri fasciste e nel lager nazista narrato con il ritmo incalzante e l'urgenza di una testimonianza necessaria. Tre numeri: 869,152, 82354. Sono solo tre sequenze di numeri: San Vittore, Fessoli, Mauthausen. Eppure per Enea Fergnani e per chi, come lui, è stato arrestato, torturato, deportato ed è sopravvissuto a stento ai campi nazifascisti sono qualcosa di più. Cuciti addosso e impressi nella carne ricordano in ogni momento la violenza, la crudeltà, la fame, il freddo e tutte le altre condizioni subite in qualità di prigionieri politici. Quando in Italia era un crimine pensarla diversamente, quando gli strumenti di lotta politica erano la paura, la delazione e la tortura alcuni uomini hanno comunque osato sfidare il potere mettendo a repentaglio la propria vita fino al sacrificio. E la storia di questi uomini che Fergnani racconta, uomini normali, non eroi, ma padri di famiglia, giovani e meno giovani, professionisti, intellettuali e povera gente che si sono trovati a compiere una semplice scelta. Il loro coraggio, il loro dire "no", fermamente, li ha condannati, ma allo stesso tempo li ha redenti.
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