Il mito dell'interiorità. Tra psicologia e filosofia
Nel ripercorrere le tappe fondamentali della riflessione di Jervis sulle questioni dell'identità personale e dei meccanismi mentali e sociali che sono alla base della sua formazione, il libro si struttura attorno a due poli di aggregazione, idealmente collocati all'inizio e al termine del percorso dello studioso. Una prima serie di scritti etnopsichiatrici, risalenti alla metà degli anni sessanta e incentrati sul tarantismo pugliese, riguarda la costruzione culturale della coscienza introspettiva, il tema della crisi della presenza e il distacco di Jervis da de Martino. Quindi, in un gruppo di testi più recenti, e in gran parte inediti, Jervis elabora, da un lato, una originale posizione eliminativista rispetto alla coscienza (i fenomeni cosiddetti coscienziali sono riducibili a processi cerebrali) e, dall'altro, una teoria cognitivo-evoluzionistica dell'inconscio.