Rudolf Wittkower
Nella lettura di Alina Payne Rudolf Wittkower è il primo fra i suoi contemporanei a rovesciare il paradigma che voleva il Barocco essere un'"arte della decadenza" e a innalzare la figura di Bernini, pittore, scultore e architetto, all'inavvicinabile Michelangelo. La sua eredità e influenza, spiega la Payne, è consistita nel sottolineare il legame fondamentale tra scienze esatte e matematiche all'archittettura, arte che quando raggiunge le vette, riassume in sé lo spirito del proprio tempo. Wittkower, transfugo dalla Germania nazista, al pari di altre menti geniali come Erwin Panofsky e Fritz Saxl, farà tappa prima al Warburg Institute di Londra per poi approdare all'insegnamento presso la Columbia University. Al centro dei suoi interessi, da sempre, sono il Rinascimento e il Barocco italiano. E proprio in questi campi i suoi scritti lasceranno un'impronta primaria: "Principi architettonici nell'età dell'umanesimo", attraverso lo studio di Palladio e Alberti, pone le basi di nuove direzioni metodologiche e prospettive critiche nella ricostruzione dell'archittettura, avvicinando per la prima volta i due maestri al loro contesto culturale.
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