La conoscenza accidentale. Apparizione e sparizione delle immagini
"La conoscenza accidentale" è una sorta di camera delle meraviglie: contiene di tutto, in un ordine che, passo passo, è sempre più rivelatore. Seguiamo, così, Didi-Huberman che si aggira tra gli ex voto scovati al mercato di Piazza Navona, gli insetti stecco nascosti nelle teche del Jardin des Plantes e le tombe d'epoca romana, o mentre descrive "La ricamatrice" di Vermeer, le macchie di Rorschach o la tredicesima faccia del "Cubo" di Alberto Giacometti. Con le sue parabole e i suoi paradossi Didi-Huberman tiene i fili di un discorso organico, mette insieme una teoria infinita di oggetti e immagini che svelano altro da quel che sembrano al primo sguardo, una realtà sempre in bilico tra essere e apparire, e ci indica dove guardare, alla scoperta di un genere di conoscenza e di scrittura "accidentale".