Spazio, tempo, numeri e stelle. Teatro e scienza. 1.

Spazio, tempo, numeri e stelle. Teatro e scienza. 1.

Quattro 'pièces' che smentiscono il luogo comune secondo cui le idee scientifiche non sarebbero sceneggiabili. Maria Rosa Menzio ne scopre addirittura l'intensa presenza scenica, la teatralità, e non solo quando a prendere la parola sono figure storiche rivisitate e messe in situazione. Anche una voce reinventata al punto da obliterare la propria passata individualità può comunicare emozioni intellettuali. Attraverso dialoghi guizzanti che non cedono mai a tentazioni didascaliche, la grande 'ratio' matematica qui mostra senza reticenze di farsi strada tra umanissime piccinerie, di lasciarsi abitare dalla passione amorosa e di essere debitrice al visionario più di quanto non appaia dalla magnifica compostezza dei suoi trattati. Lo testimoniano alcuni scienziati del numero: il novatore settecentesco, antesignano delle geometrie non euclidee, che in "Padre Saccheri" accoglie ed elabora lo spunto della serva socratica Magalì, tra moderni rovelli e sottomissioni all'Inquisizione; il matematico Leonardo Pisano a cui si sovrappongono i suoi giovani studiosi d'oggi in "Fibonacci" ("la ricerca"); il fondatore dell'Osservatorio Astronomico di Pino Torinese che in "Boccardi" si misura con la teoria della relatività e un antico amore. Accanto ad essi, in "Senza fine" la neoplatonica Ipazia torna a vivere attraverso la drammaturgia di nuove reincarnazioni.
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