La mucca pazza della democrazia. Nuove destre, populismo, antipolitica
Quanto sono in salute i regimi democratici? E' questa la domanda su cui il libro s'interroga, prendendo spunto dalla comparsa in Europa occidentale di una nuova schiatta di partiti: taluni sorti ex novo (i progressisti scandinavi, il Vlaams Blok in Belgio, la Lega e Forza Italia, il Bnp e l'Ukip in Gran Bretagna, i Republikaner in Germania), talaltri frutto del 'restyling' di partiti vecchi (il Front national, l'Udc in Svizzera, i Liberali in Austria, Alleanza nazionale). Per identificare codesti partiti si è riesumata l'incerta formula del populismo. Questo libro preferisce un'etichetta meno colorita, quella di Nuove destre. Diversamente dalle vecchie estreme tradizionali, le Nuove destre in apparenza rispettano le forme della democrazia rappresentativa, dissimulando razzismo e intolleranza. In compenso, condividono una sguaiata polemica antipolitica e subdolamente puntano, inneggiando al popolo sovrano, ad abusare del principio di maggioranza. Quali le ragioni di questo inquietante fenomeno? Solitamente se ne imputa la comparsa ai tumultuosi cambiamenti che turbano le società europee, o lo si considera un frutto avvelenato della maturità della democrazia. Il libro argomenta viceversa che le Nuove destre sono figlie dei maltrattamenti cui la democrazia è stata sottoposta da parte delle sue classi dirigenti. Come la mucca pazza, le Nuove destre costituiscono una malattia piuttosto grave, spesso sottovalutata e comunque evitabile, in quanto effetto di malaccorte scelte politiche, per le quali la democrazia, abbandonando al suo destino il 'demos', è entrata in recessione.
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