Elementi per una teoria della Jeune-Fille
Figura della giovinezza e della femminilità, la Jeune-Fille (espressione che sarebbe fuorviante tradurre con fanciulla, ragazza o giovinetta) trae origine dal fallimento del femminismo. Buona soltanto a consumare la Jeune-Fille è nello stesso tempo il più lussuoso dei beni di consumo attualmente in circolazione, la merce-faro che serve a vendere tutte le altre, il sogno finalmente realizzato del più fantasioso dei commercianti: la merce autonoma, che parla e cammina, 'la cosa finalmente vivente'. In quanto tale - figura estrema della mercificazione totale - la Jeune-Fille estende il suo contagio ben al di là del sesso femminile e dell'età giovanile. Ma come si manifesta la Jeune-Fille? Per cominciare, l'apparenza della Jeune-Fille è la Jeune-Fille stessa: tra le due non c'è niente. Poi, c'è qualcosa di 'professionale' in tutto ciò che fa la Jeune-Fille, la quale concepisce la propria esistenza come un problema di gestione. Gelosa proprietaria del suo corpo, la Jeune-Fille vende oggi la sua 'forza-seduzione' come un tempo la 'forza-lavoro'. Anche i suoi amori sono un lavoro, e come ogni lavoro sono diventati precari... Infine, la Jeune-Fille non invecchia, si decompone. Costruito come un'alternanza di aforismi e di spunti di riflessione, questo testo, frutto di una elaborazione collettiva, propone una lettura del presente che va ben oltre la divertita notazione di costume.
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