L'atomo di Boltzmann
"Non credo che gli atomi esistano!" Questa dichiarazione oggi inconcepibile è del grande fisico e filosofo Ernst Mach, impegnato nel 1897 all'Accademia imperiale delle scienze di Vienna nel dibattito che seguì una conferenza di Ludwig Boltzmann (1844-1906), il fisico e matematico austriaco che negli ultimi decenni dell'Ottocento e ancora ai primi del Novecento lottò per affermare la teoria atomica della materia. E' noto come, con Albert Einstein e fino a oggi, la fisica si sia sviluppata e abbia celebrato i propri trionfi proprio lungo le linee anticipate da Boltzmann, personaggio geniale non privo di stranezze e destinato a una fine tragica (morì suicida). La controversia con Mach non riguardava soltanto l'esistenza degli atomi, ma l'intero modo di fare fisica che Boltzmann non riteneva di dover limitare allo studio di quantità misurabili, introducendo invece spiegazioni più elaborate basate su ipotesi più ampie. Ed è grazie al suo impegno in tal senso che la scienza moderna ha accettato la realtà dell'invisibile.
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