Diario di guerra
In questo breve 'diario di guerra' si ritroveranno le reazioni immediate ai drammatici fatti dell'attualità, ma anche la traccia di riflessioni che l'autore ha già da tempo abbozzato sul nostro tempo in un'opera ormai ben nota di 'antropologo della surmodernità'. L'attentato dell'11 settembre 2001 è già stato abbondantemente commentato, e forse non sarebbe interessante aggiungere nuove generiche considerazioni se esso non portasse, come nel caso di Augé, alla necessità di ripensare alcune categorie di uso corrente (l'avvenimento stesso, la colonizzazione e la decolonizzazione, la politica interna ed estera, la religione), per cercare di capire che cosa accade e che cosa stiamo vivendo, per resistere al flusso impetuoso di un'attualità tanto spettacolare quanto programmata e mantenere una distanza critica rispetto agli avvenimenti.
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