L'altra Africa. Tra dono e mercato
La parte dell'Africa subsahariana nella produzione mondiale rappresenta meno del 2 per cento: come dire che sul piano dell'economia ufficiale questa Africa non esiste più... se è mai esistita. Il libro si apre con questa constatazione di un fallimento della economia moderna nel continente nero, del progetto dello sviluppo e del tentativo di importare il modello dello Stato-nazione. Quel che è naufragato in Africa è solo un progetto occidentale, certo condiviso da 'élites' locali che ormai hanno avuto tutto il tempo di fare le loro prove, ma rimasto sostanzialamente estraneo a quelle società. Ed ecco la scoperta già annunciata dall'autore nelle opere precedenti: esiste un'altra Africa che non è quella della razionalità economica; un'Africa ben viva anche se non di buona salute, in cui, se il mercato è presente, non è omnipresente; dove non si può parlare di società di mercato ma nemmeno di tradizione comunitaria, un'Africa di 'bricolage' in tutti i campi e in tutti i livelli, dove lo scambio sotto forma di dono coesiste con gli effetti della mondializzazione. L'autore sottolinea che questo è il risultato di una sconfitta subita nella guerra economica mondiale dalla quale emerge la 'società informale' vera e propria 'alternativa' storica allo sviluppo.
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