Il sistema mafia. Dall'economia-mondo al dominio locale
"Mafia" è uno dei pochissimi lemmi italiani che troverebbe spazio in un ipotetico dizionario della lingua (parlata) universale. Associato ancora adesso a manifestazioni tipiche del nostro Mezzogiorno, esso definisce tuttavia un fenomeno che ha origine in contesti sociali apparentemente molto diversi tra loro - anche Cina, Giappone, Russia - e che travalica i limiti, già peraltro assai vasti, della criminalità. La mafia è un vero e proprio sistema di potere che si sviluppa al confine tra lecito e illecito, mescolando elementi propri dell' agire politico-sociale e dell'agire economico. Il suo successo deriva dalla capacità di coniugare locale e globale meglio di quanto riesca a fare l''obsoleto' modello dello stato-nazione. Le mafie conciliano alla perfezione il dominio totalitario di un territorio con la creazione di liquidità, fondamentale per la sopravvivenza di un capitalismo sempre più finanziario e speculativo. L'autore propone una lettura a più livelli e multidisciplinare delle mafie, nel tentativo di comprendere come abbiano potuto trasformarsi in pochi decenni nella principale minaccia alla sopravvivenza stessa della democrazia.
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