Dove va la matematica
E' difficile, per il profano, pensare alla matematica come ad una disciplina in continua evoluzione: la scienza esatta per eccellenza, immutabile dai tempi di Newton (o forse di Euclide), non sembra ammettere al suo interno né ricerca, né progresso. Scopo dichiarato di Keith Devlin è sfatare questo luogo comune, mostrando al pubblico dei non specialisti in quali direzioni si sia mossa la ricerca matematica negli ultimi decenni. Il panorama è ampio e differenziato: ad argomenti ormai classici, come il teorema di Fermat o la teoria dei frattali, Devlin non esita ed affiancare settori meno conosciuti della disciplina. Ecco quindi fare la loro comparsa i "gruppi finiti semplici", la "funzione zeta di Riemann" e altri affascinanti oggetti matematici, che si prestano a essere "scoperti" anche dal lettore munito di un bagaglio essenziale di conoscenze. Scritta da un matematico professionista con grandi doti di divulgazione, quest'opera tenta di colmare la distanza tra il linguaggio della ricerca e il bisogno di informazione del pubblico, in un'epoca in cui la matematica sembra permeare di sé, con i suoi metodi e modelli, l'intero discorso scientifico. Passati oltre dieci anni della prima edizione inglese (1988), il testo è stato interamente riveduto e aggiornato dall'autore.