Il linguaggio del dono

Il linguaggio del dono

Nella società moderna si tende a considerare il dono come una ipocrisia: il linguaggio che accompagna il dono ma anche il dono stesso sarebbero ipocriti perché nell'essere umano esisterebbe un'unica motivazione fondamentale, quella del guadagno. Nel testo che dà il titolo al libro, l'autore esamina le due realtà differenti cui rinvia l'espressione "il linguaggio del dono". Si tratta in primo luogo del dono del "Ditelo con i fiori", per esempio. Qual è dunque questo linguaggio del dono? Che cosa esprime? In secondo luogo esiste però anche un linguaggio in senso stretto, delle parole che accompagnano di solito il dono: "Grazie", ma anche: "E' troppo, non avresti dovuto", quando si riceve un regalo, per esempio. Che cosa significa questo linguaggio in parte codificato che accompagna il dono? Come s'interpreta il genere il linguaggio del dono? La conclusione è che, lungi dall'essere ipocrita, il linguaggio del dono rende possibile l'offerta, permette al dono di circolare significando qualcosa, avendo un 'valore di legame' al di là del valore economico e della stretta utilità. Tre saggi che analizzano vari aspetti di quello che l'autore chiama "lo stato d'indebitamento reciproco" e un intervento di Alain Caillé sullo stessso argomento concludono questa agile introduzione alla problematica del dono.
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