Note a margine
Dalla fortunata serie di articoli avviata sul 'Manifesto' nel marzo 1994, una sorta di diario politico-culturale che registra fatti, idee, opinioni di questi anni particolarmente intensi di vita del nostro paese, colti da un punto di vista molto personale che non rinuncia agli accenti privati (al ricordo, alla riflessione, alla cosa vista: un film, una mostra ... ) per affrontare quelli che dovrebbero essere i grandi temi del discorso pubblico, e che il discorso 'politico', a cominciare da quello della sinistra, elude o perverte in spettacolo. "Diamoci del lei", ritorce la Rossanda dopo aver constatato che, nonostante dichiarazioni di fuoco, atroci scambi d'insulti, minacce tremende, i contendenti (in questo caso i rappresentanti di Rai e Fininvest) si ritrovano tutti, la sera, sul teleschermo a darsi del tu. E' un buon esempio del tono che unisce tanti interventi disparati, sul filo degli avvenimenti: un tono da critico del costume, del costume intellettuale, si direbbe, se il tutto non fosse percorso e animato da una tensione che, data la situazione, risulta essere etica prima ancora che politica. Si va dalla 'flessibilità' del lavoro e dalla fine del keynesismo alle discussioni con le femministe, dalla riflessione sul fascismo e sulla destra alle considerazioni ormai molto distaccate sulle «derive» della sinistra, spesso in rapporto di discussione diretta con giornalisti, filosofi, uomini politici. In breve, il distillato quotidiano di una delle voci più significative del nostro mondo politico e culturale.