La caduta dell'«Impero del male». Saggio sulla tragedia della Russia
"E' un pamphlet sulla fine dell'Unione Sovietica, dell'""impero del male"" secondo la definizione di Ronald Reagan; ma è anche un'occasione per lo spietato e sarcastico autore di ""Cime abissali"", di ripensare in modo originale, e instancabilmente polemico, il tema perenne del rapporto tra Occidente e Russia, tra efficenza mercantile e tecnologica e 'anima' millenaria di un popolo. La fine della guerra fredda ha segnato la vittoria dell'Occidente, e dell'America, sul comunismo russo. A essere stata sconfitta però è un'intera società, una mentalità e un modo di vivere, modesti ma radicati e consolidati da secoli - più che da decenni - sotto la crosta superficiale del regime sovietico. Il risultato è una società disgregata, percorsa dalla miseria e dalla criminalità, distrutta da una guerra non combattuta sul campo ma ferocemente perseguita dall'avversario che ora non ha altro da offrire, se non le briciole del suo disprezzo e l'elemosina di un ruolo vassallo e asservito. ""Volevano colpire il comunismo - conclude amaramente Zinov'ev - a hanno ucciso la Russia""."
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