Io e il mio valletto. Romanzo buffo

McDonald e non più Burberry, Mitsubishi e non più Laboratoire Bellon, Virgin e non più Fnac... : è ormai il valletto, dotato di regolare procura, che decide dell'acquisto e della vendita delle azioni in Borsa, secondo preferenze che si accordano perfettamente con il suo stile di abbigliamento, oltre che con i tempi: scarpe da tennis Nike imbottite, jeans attillati e giubbotto di cuoio. Il suo signore, giovane ottantenne straordinariamente ricco sempre pronto a imbarcarsi su un volo charter per le più lontane destinazioni - di preferenza Bangkok - sta al gioco, lucidamente affascinato da quella che può sembrare la ricetta di un'eterna giovinezza, se non dell'immortalità. Il valletto ha vent'anni, è stato per caso protagonista di un unico film, ed è un poco di buono; anzi, un potenziale assassino. Installato nella camera da letto del signore, che dorme in anticamera come i servi nei romanzi russi, ha demolito a colpi di ascia il baldacchino per costruirsi una tenda indiana e sostituito posters di astronauti ai preziosi Greuze e Toulouse Lautrec, venduti come falsi al mercato delle pulci. Un tempo autore di successo di commedie da boulevard, il signore scrive ora di nascosto questo ultimo libro sulla loro strana vita di coppia, dove il ribaltamento dei ruoli non fa che mettere in evidenza una ambigua complicità e il vero e proprio rapporto amoroso che s'instaura tra le due figure che nulla vieta d'interpretare come proiezioni di una personale realtà intensamente vissuta. Si ritrova così in questo "romanzo buffo" la disperata gaiezza e anche il coraggio con cui l'autore ha affrontato l'esperienza della decadenza fisica e dell'approssimarsi della morte.