Le tracce fantasma
Valerio Scordia - trentotto anni, ex chitarrista - vive della sua passione: ascolta canzoni e scrive cosa ne pensa. Impulsivo e sarcastico, spera di sfibrare la propria perenne frustrazione schizzando da una strada all'altra di Milano, tra negozi di dischi, appartamenti di cantanti-dive e incontri a volte rivelatori, più spesso disastrosi. Finché l'inaspettato turbamento per la notizia che Anna, vecchio amore, ha avuto una figlia si somma all'invidia per il successo del suo ex migliore amico, cantautore in vertiginosa ascesa. Come reagire? Semplice: ascoltando più dischi, vuotando più bottiglie e scoprendo che, almeno per lui, mischiare musica e alcol funziona da macchina del tempo, riportandolo letteralmente nel passato. Non nel suo, però: in quello di Anna, la donna dovrebbe dimenticare. "Le tracce fantasma" è un romanzo sull'illusione che la bellezza sia la legge che governa il mondo; sul confondere arte e vita reale, e dovere a questo equivoco tutta la propria tristezza, ma anche ogni nota di felicità. Cosentino cesella una storia in cui la malinconia per i possibili che non sono stati convive con la vulnerabile certezza che gli errori, le relazioni naufragate e i sogni infranti sono in realtà i semi invisibili cui affidare il futuro. E che talvolta le impronte lasciate dagli altri nella nostra vista riaffiorano all'improvviso, come canzoni segrete in coda a un disco che credevamo di conoscere a memoria.